Gennaio 2020: il nuovo anno si apre con una amara novità: in Asia è stato individuato un nuovo virus, chiamato 2019-nCoV, facente parte della famiglia dei coronavirus come Sars e il raffreddore. Si sa ben poco, ma inaspettatamente crescono velocemente i contagi e, nel giro di poche settimane, il virus si diffonde in molto paesi asiatici e improvvisamente raggiunge l’Europa.
Atterra in Italia attraverso due turisti cinesi e il primo ministro dichiara subito l’emergenza sanitaria nazionale.
Il “primo” caso italiano viene individuato a metà febbraio a Codogno, in Lombardia.
Il virus non si ferma, anzi accelera sempre di più, e in poco tempo, salgono i contagi in molte regioni del Nord Italia che vengono dichiarate “zone rosse”: viene sospesa qualsiasi forma di spostamento, nessuna manifestazione, nessun evento, nessun incontro culturale e sociale, le scuole vengono chiuse.
Il bollettino dei positivi al virus sale sempre di più e si sparge anche ad altre regioni del Sud.
Il 4 marzo 2020 l’Italia annuncia la sospensione di tutte le attività scolastiche a livello nazionale e il 9 marzo 2020 il premier Giuseppe Conte firma un decreto che estende la zona rossa protetta a tutta l’Italia: è il primo lockdown in Europa.
L’italia si ferma.
Tutti gli italiani restano a casa. L’invito è di non uscire, se non per motivi di salute o per necessità.
Ogni attività si svolge all’interno delle proprie mura domestiche, tutto è in modalità online, dalla scuola al lavoro, dalla cultura allo sport.
Anche Aprilia si sveglia in quarantena, svuotata e immobile.
Viene lanciata subito a livello nazionale la campagna di sensibilizzazione #iorestoacasa per sottolineare la necessità di non uscire, e Osmosi non resta a guardare: aderisce immediatamente attraverso i suoi canali social e web, condividendo audio, immagini, filmati, video musicali di “produzione casalinga” ma anche da siti web noti.
In piena quarantena, il 9 aprile 2020 viene lanciata da Osmosi e Pro Loco di Aprilia una iniziativa: “Le favole al (video) telefono”: la video-lettura de “Le favole al telefono” di Gianni Rodari, ribattezzate per l’occasione multimediale, “al video telefono”.
E’ un omaggio doveroso allo scrittore a cento anni dalla sua nascita: dalla prima sera, e per settanta giorni, verranno condivise ben 41 su 70 favole: intorno alle 20:30 un lettore, e talvolta anche più di uno, dona la sua “buona notte” attraverso il video pre-registrato con una favola scritta del grande scrittore.
Altra occasione importante: il Primo Maggio, un concerto online voluto da Osmosi, Pro Loco di Aprilia e amministrazione locale, condiviso sui canali di comunicazione Facebook del Comune di Aprilia.
Un evento corale che ha visto unire eccellenze musicali della città assemblando in un unico video le esibizioni di tanti artisti.
L’obiettivo è sempre stato quello di non fermare le attività culturali durante il periodo di quarantena e divulgare qualsiasi forma d’arte attraverso le piattaforme digitali.
Infine, le video-letture del libro scritto da Francesca Cottiga, una scrittrice apriliana, per commemorare la battaglia di Aprilia attraverso le parole del suo romanzo “Anna e Hermann”.
La quarantena quindi non ha reso immobili gli operatori culturali di fronte al blocco del covid-19. Il motto della manifestazione non a caso è stato scelto per ironizzare e fare il verso alle parole tra le più ricercate durante il periodo di lockdown: cultura e contagio.
La foto del manifesto è stata creata da Christian Sana come allegoria del tempo trascorso a casa con i proprio cari, tra lavoro e quotidianità.
Il nuovo logo della manifestazione, creato da Nicolò D’Ignazio, ha ripreso i temi principali dei disegni di Bruno Munari per omaggiare Gianni Rodari: un bambino o una bambina, forse una persona adulta lasciando così libera l’immedesimazione, dentro un quadratino che sembra una casa, e affianco il motto della manifestazione da leggere e tenere a mente: Osmosi 2020: “Lasciati contagiare dalla cultura”.
La Rana, icona di Osmosi fin dalla prima edizione, è “svuotata” dei suoi brillanti colori, è bianca, quasi diafana, relegata in secondo piano, quasi invisibile, per lasciare spazio e porre
attenzione al motto della manifestazione e ai colori munariani legati al concetto del contagio della creatività, della fantasia e dell’amore per la cultura.